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Ginkgo Biloba

Ginkgo Biloba

Il Ginkgo biloba, spesso chiamato semplicemente "ginkgo", è una delle specie di alberi più antiche del pianeta, risalente a oltre 270 milioni di anni fa e considerata un vero e proprio "fossile vivente". Appartenente alla famiglia delle Ginkgoaceae, è l'unica specie sopravvissuta di questo gruppo tassonomico. Originario della Cina, dove è stato coltivato per millenni nei giardini dei templi, il ginkgo ha una lunga storia di utilizzo nella medicina tradizionale cinese, dove veniva impiegato principalmente per problemi respiratori e circolatori.

Indice dei contenuti

Introduzione sull'ingrediente

Il Ginkgo biloba, spesso chiamato semplicemente "ginkgo", è una delle specie di alberi più antiche del pianeta, risalente a oltre 270 milioni di anni fa e considerata un vero e proprio "fossile vivente". Appartenente alla famiglia delle Ginkgoaceae, è l'unica specie sopravvissuta di questo gruppo tassonomico. Originario della Cina, dove è stato coltivato per millenni nei giardini dei templi, il ginkgo ha una lunga storia di utilizzo nella medicina tradizionale cinese, dove veniva impiegato principalmente per problemi respiratori e circolatori.

La composizione biochimica del Ginkgo biloba è caratterizzata principalmente da due gruppi di composti attivi: i flavonoidi glicosidici (presenti solitamente in circa 24%) e i terpeni lattoni, in particolare i ginkgolidi A, B, C, J e il bilobalide (6%). Questi composti sono responsabili della maggior parte degli effetti biologici della pianta. L'estratto standardizzato delle foglie, è la forma più studiata e utilizzata nelle ricerche scientifiche moderne.

Oggi il Ginkgo biloba gode di notevole popolarità nel mercato degli integratori, essendo uno dei prodotti botanici più venduti in Europa e negli Stati Uniti. È classificato come integratore alimentare nella maggior parte dei paesi occidentali, sebbene in Germania e in Francia sia disponibile come medicinale da prescrizione per specifiche indicazioni vascolari e cognitive.

Meccanismi d'azione sul cervello

Il Ginkgo biloba esercita i suoi effetti sul sistema nervoso centrale attraverso molteplici meccanismi d'azione, che contribuiscono collettivamente ai suoi benefici cognitivi.

L'estratto di Ginkgo biloba migliora il flusso sanguigno cerebrale attraverso una moderata vasodilatazione e la riduzione della viscosità del sangue. I ginkgolidi, in particolare, agiscono come antagonisti del fattore di attivazione piastrinica (PAF), un fosfolipide che promuove l'aggregazione piastrinica e la coagulazione. Questo effetto anticoagulante contribuisce a migliorare la microcircolazione cerebrale, aumentando l'apporto di ossigeno e glucosio alle cellule nervose.

I flavonoidi contenuti nel Ginkgo biloba (quercetina, kaempferolo e isoramnetina) esercitano potenti effetti antiossidanti, neutralizzando i radicali liberi e riducendo lo stress ossidativo nei neuroni. Inoltre, l'estratto di ginkgo stabilizza le membrane mitocondriali nei neuroni, preservando la produzione di energia cellulare e proteggendo dall'apoptosi (morte cellulare programmata) indotta da tossine o ischemia.

Il Ginkgo biloba influenza diversi sistemi di neurotrasmettitori, che sono le sostanze chimiche responsabili della comunicazione tra i neuroni. In particolare:

  • Influenza positivamente i sistemi di dopamina e noradrenalina (responsabili di attenzione, motivazione ed energia mentale)
  • Supporta la funzione colinergica, aumentando l'attività dell'acetilcolina (cruciale per la memoria e l'apprendimento)
  • Influenza il sistema GABAergico, contribuendo potenzialmente agli effetti ansiolitici

Ricerche recenti suggeriscono che il Ginkgo biloba possa promuovere la neuroplasticità, cioè la capacità del cervello di modificare la propria struttura e funzione in risposta all'esperienza. Ricerche precliniche suggeriscono che il ginkgo ha dimostrato di:

  • Aumentare l'espressione del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF), una proteina che supporta la sopravvivenza dei neuroni esistenti e favorisce la crescita e differenziazione di nuovi neuroni
  • Promuovere la formazione di nuove sinapsi (sinaptogenesi)
  • Stimolare la neurogenesi nell'ippocampo, un'area cerebrale fondamentale per la memoria

L'estratto di Ginkgo biloba possiede proprietà anti-infiammatorie che possono essere particolarmente rilevanti per la salute cerebrale. L'infiammazione cronica di basso grado nel sistema nervoso centrale è associata a diverse patologie neurodegenerative e al declino cognitivo. I ginkgolidi, in particolare il ginkgolide B, inibiscono la produzione di citochine pro-infiammatorie e riducono l'attivazione delle cellule microgliali (le cellule immunitarie del cervello), moderando così la risposta infiammatoria.

Alcuni studi, seppur molto preliminari, suggeriscono che il Ginkgo biloba possa influenzare positivamente i ritmi circadiani. Questo effetto potrebbe essere mediato dalla modulazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e dalla regolazione dei livelli di cortisolo, l'ormone dello stress che gioca un ruolo importante nei ritmi circadiani.

Benefici supportati dalle ricerche scientifiche

Miglioramenti cognitivi

Memoria: Numerosi studi hanno documentato miglioramenti nella memoria a breve termine e nella capacità di richiamo. Questi effetti sono particolarmente evidenti nella popolazione anziana e in persone con lieve declino cognitivo. Il miglioramento della memoria di lavoro è uno degli effetti più consistentemente riportati.

Attenzione e concentrazione: L'estratto di ginkgo ha dimostrato di migliorare l'attenzione sostenuta e la capacità di concentrazione in compiti che richiedono vigilanza prolungata. Questo effetto potrebbe essere mediato dall'azione sui sistemi di neurotrasmettitori dopaminergico e noradrenergico.

Velocità di elaborazione cognitiva: Diversi studi hanno riportato un aumento della velocità di elaborazione delle informazioni e una riduzione dei tempi di reazione, suggerendo un miglioramento nell'efficienza delle reti neurali.

Funzioni esecutive: Alcune ricerche indicano miglioramenti nelle funzioni esecutive superiori, come la flessibilità cognitiva, la pianificazione e la capacità di multitasking, soprattutto in soggetti anziani o con lieve compromissione.

Effetti sull'umore e sulla gestione dello stress

Il Ginkgo biloba ha mostrato effetti positivi sul tono dell'umore e sulla capacità di gestire lo stress.

Riduzione dell'ansia: Diversi studi clinici hanno evidenziato una riduzione dei sintomi d'ansia in soggetti con disturbo d'ansia generalizzata e in individui sani sottoposti a stress acuto.

Stabilizzazione dell'umore: L'estratto di ginkgo può contribuire alla stabilizzazione dell'umore, con possibili effetti antidepressivi moderati.

Resilienza allo stress: La capacità di modulare la risposta dell'asse HPA e l'attività del sistema nervoso simpatico contribuisce a una maggiore resilienza in situazioni di stress, con riduzione dei livelli di cortisolo salivare in condizioni di stress acuto.

Impatto sulla qualità del sonno

Sebbene il Ginkgo biloba non sia principalmente conosciuto come rimedio per il sonno, alcuni studi, in fase preliminare, hanno riportato effetti positivi sulla qualità del riposo, come il miglioramento dell'architettura del sonno e la normalizzazione del ritmo circadiano.

Miglioramenti della resistenza alla fatica mentale

Il Ginkgo biloba ha dimostrato di aumentare la resistenza allo sforzo mentale prolungato.

Riduzione della fatica cognitiva: Studi su studenti e professionisti sottoposti a compiti cognitivi prolungati hanno mostrato una maggiore resistenza all'affaticamento mentale e il mantenimento delle prestazioni cognitive anche dopo ore di attività mentale intensa.

Aumento dell'energia cerebrale: Attraverso il miglioramento del metabolismo energetico neuronale e della microcircolazione, il ginkgo supporta la produzione di ATP nei neuroni, fornendo un substrato energetico più efficiente per l'attività cerebrale prolungata.

Effetti neuroprotettivi a lungo termine

Le ricerche suggeriscono potenziali effetti neuroprotettivi che potrebbero essere rilevanti per la prevenzione del declino cognitivo.

Rallentamento del declino cognitivo età-correlato: Alcuni studi iniziali suggeriscono che l'uso regolare di Ginkgo biloba pare possa rallentare il declino cognitivo fisiologico negli anziani sani.

Protezione contro lo stress ossidativo: L'azione antiossidante potrebbe proteggere i neuroni dai danni cumulativi dello stress ossidativo, un fattore chiave nell'invecchiamento cerebrale.

Potenziale ruolo preventivo nelle demenze: Sebbene i risultati non siano unanimi, alcuni studi suggeriscono un potenziale ruolo preventivo nelle fasi precoci di demenza vascolare e deterioramento cognitivo lieve.

Come assumere questo ingrediente in modo efficace

Dosaggio efficace: Le ricerche scientifiche hanno identificato un range di dosaggio efficace per il Ginkgo biloba: dai 120 mg ai 240 mg al giorno

Regime di assunzione: Assumere preferibilmente con i pasti o subito dopo per ridurre potenziali disturbi gastrointestinali. È possibile dividere le dosi in 2, indicativamente una al mattino e una nel pomeriggio

Cicli di assunzione: Le ricerche scientifiche non mostrano particolari esigenze di ciclizzazione. Un'assunzione cauta potrebbe includere periodi di pausa di 2-4 settimane ogni 6 mesi per valutare eventuali effetti di tolleranza e per consentire al sistema nervoso di riequilibrarsi.

Tempo necessario per l'efficacia: Alcuni effetti sulla circolazione cerebrale e sull'attenzione possono manifestarsi entro 1-3 ore dall'assunzione di una singola dose. I miglioramenti più significativi nelle funzioni cognitive generalmente richiedono 6-12 settimane di assunzione regolare. Gli effetti neuroprotettivi e i benefici sulla plasticità neurale richiedono un'assunzione continuativa per 6-12 mesi o più.

Interazioni e precauzioni: Ginkgo biloba è generalmente sicura ma presenta alcune interazioni potenziali da considerare. La più importante è con i farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici. L'assunzione concomitante può aumentare significativamente il rischio di sanguinamento.

Qualità dell'estratto: La biodisponibilità e l'efficacia dipendono significativamente dalla qualità dell'estratto.

Ricerche scientifiche

Abbiamo raccolto tutte le ricerche scientifiche più significative per questo ingrediente e le puoi trovare nel nostro database:

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